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MAD Production e Totonno Duff ci raccontano alcuni aneddoti sulla scena punk in Calabria

A distanza di qualche settimana del memorabile concerto di Bull Brigade, Shameless, Kjummo e Totonno Duff, svoltosi a Cosenza il 22/10/22, abbiamo voluto scambiare due chiacchiere con due protagonisti della serata, Mario di MAD Productions che si è occupato dell’organizzazione della serata e Totonno, storica voce dei cosentini Duff, che ha aperto il concerto con  chitarra acustica e voce.

M.A.D. Productions

Chi è M.A.D. Productions? Come è nata? Dove e cosa organizzate?

M.A.D. Productions nasce a Cosenza nel 2015 come distribuzione e label D.I.Y. in concomitanza con l’uscita del primo CD EP degli Shameless che ci ha portati a fare decine di date in giro per la penisola.

L’idea dell’etichetta è nata dunque per supportare le band e gli amici incontrati durante il nostro percorso come band, con la consapevolezza che spesso “ricambiare” organizzando altre date sarebbe stato più complicato.

Nel 2017 abbiamo iniziato ad organizzare concerti nel centro sociale SPA Arrow di Rende (CS) – dove, nel frattempo, avevamo ristrutturato e avviato la sala prove autogestita – utilizzando il marchio M.A.D. Productions, situazione che nel frattempo si è consolidata ed ha preso più continuità, pur restando relegata a piccoli show underground con qualche decina di partecipanti.

L’arrivo della pandemia e il conseguente stop dai Live degli Shameless ci ha fatto rimettere in discussione le priorità, abbiamo accantonato il progetto distro/label e la M.A.D. è passata sostanzialmente nelle mani mie e di Francesca, che oggi ci occupiamo principalmente di organizzazione di concerti Punk/Hardcore/Oi! e affini nei due spazi occupati dell’hinterland cosentino, il già menzionato SPA Arrow e l’Auditorium Popolare del Centro Sociale Rialzo, anche attraverso la collaborazione con altre piccole realtà del territorio.

Cosa volete portare ai ragazzi? I giovani cosentini si avvicinano? Sono interessati? Vengono ai concerti?

Quello che cerchiamo di trasmettere è che lamentarsi che in Calabria non c’è nulla di buono, a lungo andare ci ha stancati, e che preferiamo rimboccarci le maniche e costruire dal basso ciò che di solito andiamo a cercare e supportare anche a centinaia di kilometri da casa. Abbiamo deciso di provarci, anche più seriamente rispetto al passato, cercando di spendere molta più energia, tempo e anche soldi in quello che facciamo, facendoci guidare innanzitutto dai nostri gusti e desideri.

Cosenza è una città dalla forte storia nell’underground musicale, tuttavia negli anni è stato difficile riuscire a costruire un vero e proprio seguito – senza parlare di “scena” – attorno alle situazioni da noi promosse. Nonostante ciò, da quest’anno sembra che qualcosa stia girando per il verso giusto e siamo riusciti a tirar su dei concerti indimenticabili, che a quanto pare stanno motivando tanti e tante giovani a supportarci prima, durante e dopo gli eventi oltre che a partecipare di più. Ci piacerebbe poter crescere più in fretta e vedere una partecipazione più attiva, ma ci stiamo anche dando tempo perché consapevoli che alcune dinamiche per noi scontate, sul territorio vanno ricostruite quasi da zero. I presupposti, però, iniziano ad esserci quasi tutti e la cosa ci fa un sacco piacere.

E’ difficile organizzare concerti in Calabria? Cosa ci dici a proposito?

Organizzare concerti qui non è del tutto semplice, a partire dalle oggettive difficoltà logistiche che ovviamente permettono molto raramente di intercettare band in tour o che siano disposte ad arrivare fin qui per fare un concerto. Ma questo è solo una delle difficoltà, un’altra è sicuramente la carenza di band locali e l’assenza di un vero e proprio circuito di supporto reciproco (materiale e non solo) che consenta di lavorare in più teste dietro a determinate situazioni o di avere sempre tanta gente durante i concerti, il che consentirebbe di puntare anche a qualcosa di un po’ più in grande.

Ci vuole tanto lavoro e forza di volontà, perché alla fine le positività ci sono e non sono neanche secondarie – ad esempio il modo in cui ci si diverte e l’entusiasmo contagioso con cui si vivono determinate situazioni – ma oggi più che mai hanno bisogno di essere coltivate, messe a sistema e fatte diventare un punto di forza e unicità.

Quali band calabresi attive negli ultimi anni ci segnaleresti?

Se restiamo nell’ambito Punk/Hardcore e affini, Cosenza ha un primato indiscusso per quanto riguarda band di questo genere in Calabria, a maggior ragione se si parla di band attive con dischi, tour e concerti al seguito.

Di gruppi usciti negli ultimi anni, anche se spesso composti da membri già abbastanza rodati nell’ambiente, sono da menzionare sicuramente i mitici Kjummo con il loro raw rock’n’roll ruvido e tagliente, gli Across (in cui suono anche io) anche loro formatisi da pochi anni a partire dal rimettersi in gioco di ex membri di Duff, Lumpen e Mas Ruido, e ancora il post hardcore di Artico e Rea. Da menzionare, anche se non proprio recenti, sono i punk rockers catanzaresi Meat For Dogs che il prossimo anno festeggeranno il loro trentennale, ma sono ancora freschissimi!

Totonno Duff

Com’è andato il concerto con i Bull Brigade?

Una serata memorabile, mi sono trovato circondato da vecchi e nuovi amici, sopra e sotto il palco…sembrava quasi di rivivere l’era dei concerti di fine anni 90. Era da tanto che non vedevo a Cosenza un concerto Punk con una tale partecipazione, è stato incredibile. Un grazie agli amici di Mad Productions per avermi voluto rendere parte di tutto questo, ma grazie anche ai Bull Brigade, per me la migliore Punk band italiana attualmente in circolazione.

Quando nasce “Duff Records” e quali sono le ultime produzioni di cui ci vuoi parlare?

Duff Records è nata nel 2016, principalmente per pubblicare le uscite dei Duff. Con il tempo si è evoluta, diventando un mezzo per incanalare l’esperienza e le conoscenze maturate in 20 anni di strada, concerti e dischi. Con la stessa attitudine di allora, ancora oggi, continuiamo a vivere e promuovere l’approccio musicale dal basso e la mentalità DIY.

Tra le prossime uscite abbiamo una band pazzesca con membri di Los Fastidios e Raw Power, i DEBUNK, il primo singolo uscirà la seconda metà di novembre e l’EP a inizio 2023. Sempre per l’inizio del 2023 abbiamo in uscita l’album dei piemontesi Quarantena, di Mondovì, altra band fortissima. A proposito di band piemontesi, tempo fa abbiamo anche ripubblicato “Immaginando il silenzio” dei Broken Art, a mio avviso tra gli eroi misconosciuti dell’hardcore melodico nostrano dei primi 2000. Abbiamo comunque tante altre uscite ed iniziative pianificate per i prossimi mesi, quindi invito tutti a seguirci sulle nostre pagine social, i link li trovate su www.duffrecords.it. E se avete una band, mandateci due righe su info@duffrecords.it, ascoltiamo sempre TUTTO quello che ci arriva.

Qual’è la canzone dei Duff alla quale sei più affezionato e perché?

Probabilmente una delle meno conosciute, Aperte Ostilità. E’ un pò una fotografia dell’epoca in cui ho iniziato a scrivere canzoni e del mio punto di vista sul mondo nel momento in cui i Duff sono diventati una band. Certo, è un pezzo vecchissimo, scritto nel 1998, quasi 25 anni fa, ma c’erano già dentro sia lo spirito primordiale che l’anima cantautorale. E la rabbia e le angosce di un giovane punkrocker diciottenne.

Forse triviali, ma che comunque raccontano una storia, un approccio, uno stile di vita in cui credevo e credo ancora.

Ci siamo sempre chiesti cosa significhi “La Juve non è ancora morta ma lo squalo non ha fretta”…c’è qualcosa che ci interessa in questa frase.

Dovete sapere che tra gli anni 90 e gli anni 2000, in giro per la città di Cosenza c’era un signore molto simpatico e con una dentatura caratteristica, che gli era valsa il soprannome affettuoso di “Totonno lo squalo”. Cercatelo su Google, ancora oggi è uno dei simboli della nostra città, anche se non c’è più. Andava in giro per il centro, chiedendo spiccioli e urlando a squarciagola, a tutte le ore del giorno e della notte “La Juve è morta”. Era il suo motto, il suo tormentone. Era geniale, perché Cosenza è piena di Juventini, e ho sempre pensato che dietro quel continuo urlare non ci fosse solo una semplice antipatia calcistica, ma piuttosto la sua personale invettiva contro il pensiero dominante e conforme.

 

 

Auditorium Popolare | 22/10/2022 | Cosenza

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