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Passione e autoproduzioni tra i caruggi genovesi: la storia di “Adescite Crew”

Ciao Alberto, a un paio di mesi del concerto di Bull Brigade, City 493 e Aware al CSOA Zapata di Genova vorremmo fare due chiacchiere con te sulla storia di Adescite e sulle attività che portate avanti con cuore e passione per tenere viva la vostra città.

Ci parli un po’ di Adescite? Quando nasce e chi siete a fare parte di questo collettivo?

Ciao! Adescite non nasce come un collettivo, ma come un’idea comune di 3 amici di organizzare un festival totalmente incentrato sull’autoproduzione, in cui far suonare tutte quelle realtà e le sottoculture appartenenti al mondo del punk e alla musica indipendente in genere.
La prima edizione fu nel 2015 allo Spazio Libero Utopia (tristemente sgomberato qualche anno dopo), all’epoca la scena genovese, seppur viva e vegeta, era parecchio frammentata. Volevamo dimostrare che all’interno di una stessa serata potessero condividere il palco band punk rock, hardcore, Oi/Street Punk, emo, rap, metal, senza di fatto rendersi conto della differenza, perché tutti accomunati dalla stessa attitudine. Le cose sono andate bene e anzi, il festival anno dopo anno è cresciuto, fino a che, in occasione dell’organizzazione della quarta edizione, ci siamo resi conto che era necessario tirare su un collettivo per permetterci di organizzare tutto al meglio e poter puntare sempre più in alto, migliorandoci di volta in volta. Durante l’organizzazione di quella edizione (Ottobre 2018), a 10 giorni dell’evento, all’Utopia arrivò la notifica di sgombero e ci trovammo nella condizione di dover spostare tutto il carrozzone da un momento all’altro, in quella che è attualmente la casa dell’Adescite Fest, ovvero il csoa Buridda.
L’essere riusciti insieme a superare una difficoltà simile, nonostante il triste sgombero dell’Utopia, ci diede la forza e la convinzione che l’attività del collettivo non si sarebbe dovuta limitare all’organizzazione di un festival ma avrebbe dovuto estendersi ai concerti, alle date e alle serate di tutti i giorni, al servizio di quella che tutti conosciamo come “Scena Locale”. Banalmente abbiamo capito che, anche una singola serata con due gruppi, se organizzata da più persone, evita accolli e ansie in capo alle solite persone e soprattutto ti permette di pianificare con continuità delle vere e proprie stagioni di concerti, riuscendo a portare a casa tua artisti da tutto il mondo.
Ad oggi siamo una decina di persone, appartenenti a diverse realtà della nostra scena, chi skin, chi punk rocker, chi hardcore kid, ma tutti accomunati dalla stessa passione.

Come reagiscono le fasce di età più giovani, vi seguono? Vi supportano? Com’è Genova in questo senso?

Specie dal post-lockdown abbiamo notato l’avvicinamento ai concerti punk di molti ragazzini, che oltre a dare una boccata d’aria fresca (perché poi lo sappiamo, le facce sono sempre le stesse…) hanno banalmente portato anche tutto un altro mood nel viversi il concerto rispetto a quanto potrebbero fare dei vecchi brontoloni. Vedere gente divertita, che partecipa attivamente al concerto che sta vivendo, vedere gente sotto il palco che canta e fa stage diving, porta i live ad un altro livello, non ci sono cazzi. Anche chi partecipa in maniera più “timida” viene coinvolto dal clima che si respira, ed in questo, i giovani sono linfa vitale. Detto questo, non è sempre semplicissimo coinvolgerli in maniera attiva nei concerti o semplicemente nel “fare una band”, ma credo sia normale, in ragione del fatto che alcune cose avvengono in maniera spontanea e non ha senso forzare la mano. Credo comunque che ci sia un gap generazionale importante, specie nel modo di comunicare e che anche le esigenze alla base siano diverse, il che rende difficile trovare un punto comune, fino a poi polarizzare il discorso in “boomers” o “ragazzini di merda”.
Ad ogni modo, noi ci schieriamo col pensiero libero di Marco Balestino e rivendichiamo che “i ragazzi sono innocenti”.

La Liguria ha sempre dato vita a grandi band, gente che si è macinata chilometri su chilometri con attitudine e passione, ci sono delle band nuove che portano avanti la causa con la stessa grinta?

In questo momento a Genova c’è una vita musicale molto florida, ci sono un sacco di band che vengono fuori ogni giorno e tutte da realtà diverse. In generale nell’ultimo anno, forse a causa della pandemia, abbiamo avvertito un’urgenza comune di tanta gente del volersi vivere e vedere concerti, il che ha portato di conseguenza alla formazione di nuovi gruppi.
Non saprei farti un solo nome in merito a dir la verità, non per paraculaggine, ma perché credo veramente che si la somma di tutte le band che abbiamo in città il vero valore aggiunto della nostra scena.
E anche in termine di attitudine, ci sono tante band che continuano ad organizzarsi tour e partire col furgone o che per dire, organizzano serate nelle loro sale prova. Abbiamo la fortuna di avere in città una realtà come la Flamingo Records (negozio di dischi ed etichetta indipendente) e una rete di centri sociali che ha sempre supportato la nostra scena musicale, insomma, non ci possiamo lamentare e siamo circondati da tante forme di ispirazione.
Se ti devo fare dei nomi però, allora scelgo loro 3:
Sator (doom/sludge); Leisfa (hc); L’Esperimento del Dottor K (horror punk rock)

Com’è stato il concerto del 28 ottobre? Noi ci siamo divertiti un casino, Genova è sempre come stare a casa per noi torinesi.

Aspettavamo da tanto la data dei Bull a Genova, anche perché c’è sempre stato un particolare legame reciproco…tanti di noi sono cresciuti ascoltando “Strade Smarrite”, per cui per un certo verso siamo riusciti a chiudere un cerchio, il feat di Gippy su “Quaranta” è stata poi la ciliegina.
E’ stato semplicemente bellissimo!
Sarà poi una mia convinzione personale, ma credo che i torinesi e i genovesi abbiano molto più in comune di quello che si tenda a credere.

Qual’è, secondo te, l’edizione meglio riuscita di Adescite?

Ogni Adescite Fest è pezz’o’core, per cui è veramente difficilissimo scegliere.
L’edizione a cui sono più legato per un certo verso è stata la terza, l’ultima ad Utopia (Ottobre 2017), è stata l’edizione in cui abbiamo iniziato a vedere concretamente come stessero crescendo le cose, ma allo stesso tempo avevamo ancora quel pizzico di incoscienza che ci faceva vivere il tutto come una festa tra amici allargata (ma poi in definitiva è ancora così).
In termini di “meglio riuscita” però forse, paradossalmente, è stata l’edizione in Streaming (Marzo 2021) durante l’assenza di concerti in pandemia. Eravamo stufi di non poter fare niente, volevamo dare alle band un’opportunità di suonare anche virtualmente di fronte a delle persone. Grazie alle incredibili risorse che ha un posto come il Lsoa Buridda, siamo riusciti a coinvolgere un nostro amico che si occupa di audio e video, e abbiamo trasmesso un concerto con 4 band su una piattaforma pirata, con tanto di presentatori e interviste in radio, una roba folle. Si sono collegate quasi 200 persone ed ancora ad oggi non so spiegarmi esattamente come ce l’abbiamo fatta. E’ stata per noi tutti la riprova che se si vuole fare qualcosa, sarà banale, ma basta volerlo veramente e impegnarti quanto più puoi, qualcosa poi succederà.

Quali sono le realtà che più vi hanno ispirato in tutti questi anni di concerti?

Punk Rock Raduno, Venezia Hardcore così come Il Festival delle Periferie che si svolge da anni nella nostra città, sono stati senza dubbio le realtà da cui abbiamo attinto più spunti, cercando poi sempre di fare un qualcosa che fosse realmente nostro, e non scopiazzato in giro solo col fine di “portare gente”.
Inoltre, la primissima ispirazione fu il “If the bombs falls” che era un vecchio festival del DIY che si teneva nella vecchia Buridda, in Via Bertani poi sgomberata. L’idea che si creasse un legame diretto tra chi portava un banchetto e chi suonava è stata la molla che ci ha permesso di inventarci l’Adescite Fest.

Avendo a che fare con i gruppi punk ne avrete viste di tutti i colori, hai un aneddoto divertente da raccontarci?

I Dopamines, che arrivano due ore in ritardo ubriachi fradici e completamente ustionati avendo passato la giornata in spiaggia a bere.
Non hanno praticamente chiuso una canzone durante il loro set, si sono litigati sul palco tra di loro, il batterista era convinto che la batteria “non funzionasse”, più diversi teatrini post concerto.
Oggi ricordarlo è divertente, sul momento è stato un po’ più complicato ma vabbè 😊
Avete in programma qualcosa di interessante per i prossimi mesi?
YES!

  • 10 Dicembre, BURIDDA PESANTISSIMA – con Messa, Sator e Isaak
  • 23 Dicembre, ADESCITE CHRISTMAS FEST – con Antares e Slurmies
  • Ah, primavera 2023 arriva settima edizione dell’adescite fest.

A breve annunciamo tutto!
Grazie figgeu, un abbraccio

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